Il fantasma baciatore – Testi

LA CANZONE DELLO STRANIERO

È vero che ogni uomo che hai incontrato
era un baro che si è pentito
quando ha trovato il tuo riparo
È dura tendere la mano
a chi le tende verso il cielo
solo se si trova con le spalle al muro
Solo quando è messo con le spalle al muro

E spazzati tutti i jolly che ha lasciato dietro sé
non ti è rimasto niente neanche un po’ di gioia
Come ogni giocatore lui cercava la sua carta
La più alta per ritirarsi nella noia
Era un Giuseppe in cerca di una mangiatoia
Era un Giuseppe in cerca di una mangiatoia

E sporgendosi alla tua finestra un giorno ti dirà
che l’hai fiaccato col tuo amore e il tuo riparo
e prendendo un vecchio orario per il treno dirà piano
te l’ho detto che ero uno straniero
Ti ho detto subito che ero uno straniero

Ma ora viene un altro estraneo che ha bisogno
che tu ignori i suoi sogni come fossero di un altro
Tu l’hai visto già era un croupier dal braccio d’oro
adesso è arrugginito quasi rottamato
E ti offre il mazzo in cambio di un riparo
Ti offre il mazzo in cambio di un riparo

Ah tu detesti rivedere un altro uomo stanco
rinunciare al gioco sacro dell’azzardo
mentre mette i sogni a riposare noti che c’è un’autostrada
che si srotola all’altezza del suo sguardo
e di colpo tu ti senti un po’ in ritardo

Lo inviti a sedere ma c’è qualche cosa che non va
è la tua porta non è chiusa ancora
e spingi sulla serratura si apre non aver paura
sei tu amore mio, che sei straniera
Sei tu amore, tu sei la straniera

Me lo aspettavo per davvero il nostro incontro era sicuro
tra un treno e l’altro e adesso sali a bordo
Capiscimi non posso avere la carta che raggiunge il cuore
di questo o di qualunque altro azzardo
Mentre parla, non sai cosa stia cercando
Tu lo ascolti e non sai cosa stia cercando

Incontriamoci domani sulla riva o sotto il ponte
lungo qualche vecchio fiume senza guado
Poi lui lascia il binario per un wagon-lit al caldo
pubblicizza solo un altro suo riparo
scopri che non è mai stato uno straniero
e dici vada per il ponte o qualcos’altro

E spazzati tutti i jolly che ha lasciato dietro sé
non ti è rimasto niente neanche un po’ di gioia
Come ogni giocatore lui cercava la sua carta
La più alta per ritirarsi nella noia
Era un Giuseppe in cerca di una mangiatoia
Era un Giuseppe in cerca di una mangiatoia

E sporgendosi alla tua finestra un giorno ti dirà
che l’hai fiaccato col tuo amore e il tuo riparo
e prendendo un vecchio orario per il treno dirà piano
Te l’ho detto che ero uno straniero
Ti ho sempre detto che ero uno straniero