Quanto puzzava quella trincea
le ginocchia nella melma nera
un mortaio che brillava a destra
e una lettera poco sincera
Forse mi aspetta forse scompare
come un proiettile dietro le mura
ma io non ho paura più
Che scorza quel trombettiere
sta soffiando da cinque ore
ha le schegge nel sedere
ma continua a strombettare
mi ricorda di una domenica
che ho passato ad ascoltare
un grammofono suonare il blues
Non passa lo straniero
Con un amico di quindici anni
ed un giaccone di cinquemila
avresti detto che era arrivato
ma non lo era ancora
gli mancavano i capelli
quelli tinti come usavano a Londra
e una bella bionda dipinta di blu
Gli mancava un poster francese
con la foto di Giscard d’Estaing
e un gonnellino di tipo scozzese
da indossare su una tuta bleu
un vaso da notte a forma di radio
o l’incontrario non ricordo più
che fatica la gioventù
Non passa lo straniero
Allora scegli come difesa
quella di invadere gli invasori
Loro vengono a cercarti a casa
e ti trovano che sei fuori
e magari ti ci trovi bene
e vorresti vivere lì con loro
invece loro
sono tutti qui