Parcheggiare a Delfi
Parcheggiare a Delfi non è facile
Dopo una vita di cieche toilette
Con ventole che coprono suoni esterni
Inverni in silhouette estati in pillole
Parcheggiare a Delfi non è facile
Andarsene non è meno difficile
Con brutti scontri tra incroci e guardrail
E sventole che arrivano da tuoni eterni
Alterni eroi cagne e strade omonime
Parcheggiare a Delfi non è facile
Scrivere versi alle pendici del Parnaso
È come scolpire statuette a Carrara
Non è una posa suggerita dal caso
E nemmeno un’impresa rara
E ogni cosa che ti capita di fare
In un posto leggendario come questo
È inevitabile che sembri un pretesto
Per non lavorare
Tutto è metafora di un altro discorso
Un’allusione a un piano più alto
L’apparizione di un dio senza ricordo
Confuso spesso con qualche disastro
Un dio ch’è stato dato per disperso
E di vederlo ritornare non c’è verso
Parcheggiare a Delfi non è facile
Qui fingono di non accordarsi gli dei
E sembrano dividersi tra cieli e inferni
Su uno stallo per persone invalide
Parcheggiare a Delfi non è facile
Qui si creano freddi enigmi in solitudine
Che il caldo estivo non riesce a sciogliere
Sulle ali delle sfingi spesso danzano
Ineffabili dei dietro le nuvole
Parcheggiare a Delfi non è facile
Scrivere versi alle pendici del Parnaso
È come scolpire statuette a Carrara
Non è una posa suggerita dal caso
E nemmeno un’impresa rara
E ogni cosa che ti capita di fare
In un posto leggendario come questo
È inevitabile che sembri un pretesto
Per non lavorare
Tutto è metafora di un altro discorso
Un’allusione a un piano più alto
L’apparizione di un dio senza ricordo
Confuso spesso con qualche disastro
Un dio ch’è stato dato per disperso
E di vederlo ritornare non c’è verso
E di vederlo ritornare non c’è verso