La spia che ti amava – testi

Concorsi di poesia senza poeti

Complottavano nei portici come profeti
Forti di qualche ingenua che li aveva condivisi in un post
Sognando concorsi di poesia senza poeti
Dove spadroneggiare grazie alla Gazzetta dello Sport
E colavano consensi dalle pareti
In versi effimeri divorati dai naïf
Abbaglianti come show di altri pianeti
Povere rivalse scampate all’isola di If
Saranno i loro desideri più concreti
Di essere celebrati in esclusivi galà
In concorsi di poesia senza poeti
A far parlare oggi e domani si vedrà

Ma tra i tredici invitati
Uno solo resta muto
Ha il bicchiere ancora pieno
Perché mai non ha bevuto

Tu non credevi di saper scrivere versi
Ma sbocciava nel tuo cuore gregaria fantasia
Di adescare furbi in campi culturali avversi
E adularli come poeti al tuo concorso di poesia
Tu sapevi che i poeti sono diversi
Ma pochi ne comprendono la frammentaria simmetria
E su questa confusione di esseri dispersi
Hai fondato la tua pratica senza un’ombra di teoria
E i lustrini e i cotillon per conto terzi
Luccicanti in avanguardia come in retrovia
Tra catering kermesse prego astenersi
Da faccine selfie e altre forme di pornografia

Ma tra i tredici invitati
Uno solo resta muto
Ha il bicchiere ancora pieno
Perché mai non ha bevuto

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