La spia che ti amava – testi

Ritratto di donna scomparsa

Nevrastenia negli angoli
Di una casa di una stanza
Negli scaffali in ordine
Di un armadio a scomparsa
Cucina senza intingoli
Parete con credenza
Averne avuto già
Più che abbastanza

Sapere di mancare un giorno
Magra soddisfazione
Crepuscoli d’inverno
Poi cambi di stagione
Sbuffi di aspirapolvere
Nel segno del Leone
L’Acquario muto sta
Nella sconsolazione

Tutto pare invariato
Bottiglia con bicchieri
Sopra il vassoio vuoto
La polvere di ieri
La sedia lo sgabello
Lo specchio là di fronte
Al vaso di cristallo
Forse ci sono impronte

Nevrastenia e lacrime
Intorno alla mobilia
Figlia del vano limite
Che al tavolo si appiglia
Come una gatta morbida
Stiracchia il dormiveglia
E tutto manca già
Nel soffio di conchiglia

Ed il richiamo immobile
Sensibile al richiamo
Di una natura fragile
Fondata su un ti amo
Assimila l’origine
Alla sua dispersione
Per tutta la città
Per tutta la nazione

Il quadro si è piegato
Eppure non lo era
Dev’essere passato
Qualcuno a qualche ora
Forse un colpo di vento
Sul muro una fessura
In casa tutto è spento
Però c’è luce ancora

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